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LETTERE

con parole ordinate procura di meglio che sà di significarvi l’insopportabil sua doglia subito dite. Oh ecco l’oratore. So, ch’egli non lascia addietro i colori dell’arte io, vuol, che ne’ suoi ragionamenti si scuopra l’ordine, l’inventione, le locutione, la memoria, e la pronuntia. Manca sol, ch’egli dica, se la causa è in genere demostrativo, deliberativo, o giuditiale. S’è vero, che quel dolor, che ben si sente mal si narra, certo costui non sente dolore, poiche sì ben ne parla, e s’egli non sente dolore, parimente non ama, poiche amore non è mai senza dolore; e s’egli non ama, e finge d’amare, ben merita d’esser burlato. S’avvien, che un’altro vinto da soverchio amore, incominciando à ragionar delle sue pene si perda, subbito gli vien’addosso una ruinosa pioggia d’ignorante, dicendo. Oh che balordo. Egli è pur vero, che non hà saputo incatenar quattro parole, si conosce bene, ch’egli non sà perche le lettere sieno chiamate elementi, orsù diamogli la merenduccia, e mandiamolo à scuola, e quando non saprà dire quali sono le vocali, le semivocali, le consonanti, le mute, le liquide, e perche così dette, stafiliamolo ben bene. Se in atto supplichevole, & humile si chiede lagrimando soccorso, incontinente s’ode darsi per lo capo d’un vile, d’un codardo, d’una gallina bagnata, e d’un’indegno di ricever gratia alcuna dalla sua donna, poiche voi altre vi formate un argomento à vostro modo, e dite, che ’l timore nasce dall’indegnità, e l’ardir dal merito; s’egli meritasse


(dite