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LETTERE |
Dell’affetto d’amare.
N cuor nobile, e gentile Signora mia, non può esser senz’amore, perche la Natura gli ha fatti nascer insieme, e gli ha talmente giunti, e legati in uno, che sempre staranno inseparabilmente uniti, non men che sia unito lo splendor col Sole, l’ombra con la notte, l’humido con l’acqua, e l’ardor col fuoco. E voler di Natura dunque, che ogni cuor ben nato provi sempre l’insuperabil forza delle amorose fiamme, senza ch’egli le senta intepedir giamai, poiche ’l vero, e perfetto fuoco d’amore arde perpetuamente e particolarmente quand’egli hà per esca dell’ardor suo un perfettissimo obbietto, e di quì avviene, che immutabile, e l’amor mio, e senza comparatione, essendo che ’l mio nobile, e ben nato cuore (siami lecito di lui dir tanto, poich’egli è nato per servir à voi e poich’egli è nobile per l’altezza de’ suoi pensieri) hà per esca delle sue belle, & honorate fiamme la vostra divina bellezza, e perche nulla è eterno, che la divinità, l’amor mio sarà senz’altro eterno, essendo fondato sopra la divinità della bell’anima vostra, ricetto vero di tutte le virtù, lequali tralucono mirabilmente per gli occhi vostri, per quegli occhi, ch’anno havuta (ond’io me ne pregio, e me ne vò altero) assoluta vittoria di me, per quegli occhi ne i quali Amore tiene ’l suo Impero, per quegli occhi dove ’l
Sole |