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LETTERE

che mentre, ch’io penso di pensar ad ogn’altra cosa, che all’havervi amato impensatamente, pensato mi vien di voi, e di voi pensando, convien per forza, ch’io pensi d’havervi amato, ilche più mi dispiace, e più m’addolora, che, s’io pensassi alla morte, pensando insieme di dover allhora morire. O nemico, e mortal mio pensiero, quanto mi se’ molesto, poiche facendomi pensar profondamente alle mie passate miserie, hai tanta forza, ch’io penso d’esserci più che mai avvilluppata, ma benche pensando io pensi di penare, non per ciò peno, e benche ’l mio pensiero mi faccia pensar d’amare, non per ciò amo, nè son mai più, per dar ricetto ad Amore; e s’io pensassi, pensando di dover amarvi, di nuovo, io darei bando à tutti i miei pensieri. Questo contento mi giova, & è, che mentre il mio pensiero vuol pur pensar di voi, sò, ch’egli pensa contra mia voglia, e sò che del suo pensare, io non hò colpa alcuna, che, s’io pensassi d’haver parte in questo pensar, impensatamente farei pensiero di levarmi pensatamente la vita.


Scherzi amorosi, & civili.


I

O conosco d’esser affatto contrario alla natura della neve, poiche la neve si distrugge all’apparir del Sole, & io mi struggo allo sparir di voi, che sol mio Sole siete. Hora voi risplendete à i boschi, e fate gratia del vostro lume alle Fiere, lequali non v’hanno obligo alcuno, perche per es-


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