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di animo sempre dimentica il lago di Garda, quando il dovrebbe più ricordare. Egli se ha a citar tinche non vulgari, come le ordinarie, di cui scrive Ausonio:
Virides vulgi solatia tincas,
cita quelle del lago di Santa Prassede, e neppure accenna i rinomati tinconi del Benaco: e se ha a citar buoni lucci, cita solamente quei del Trasimeno, e disperato di ritrovarli belli, e perfetti in Italia passa i monti, e naviga i mari celebratore de’ lucci Franzesi, e de’ lucci grassi grassi d’Inghilterra. Non curiamo il Giovio: e basti dire, che il Fracastoro esercitò il suo ingegno per lodare il Carpione, il quale, a udir lui, mangia oro. Il Carpione dunque, secondo il Fracastoro, si può appellare bocca d’oro, e però può esser preso almeno per figura a rappresentare uno Scrittore aureo, come voi siete. Ecco la Canzonetta.