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di M. V., e gli ultimi quattro giorni della settimana santa: in questi giorni perciò non si potrà godere del privilegio delle carni, e dovranno essere di magro i cibi, usando cioè le ova, ed i latticinj.

Ingiungendoci poi il Sommo Pontefice che vi esortiamo, o F. D., a compensare la sua condiscendenza con altre opere pie, massimamente con l’esercizio dell’orazione, e con prestare ajuti caritatevoli a favore dei poveri secondo lo stato, e la condizione di ciascheduno, lo facciamo con quel maggior ardore che per Noi si possa, essendo grande e il bisogno che sentiamo del divino soccorso, e le calamità conoscendo che affliggono i miserabili. Pesate bene quelle espressioni del Capo della Chiesa, e sia vostra premura di compensare con frequenti preghiere la remissione dell’astinenza che vi concede, e coll’assiduità ad ascoltare la divina parola, ed assistendo devotamente al sacrosanto Sagrifizio della Messa, e portandovi all’adorazione di Gesù Sagramentato. Compensate parimenti, o carissimi Figlj, tale sottrazione al rigore della quaresimale penitenza, voi specialmente o ricchi e facoltosi, col venire in soccorso di tanti infelici, che in un anno qual si è il presente, mal difesi dal rigore della stagione, languiscono per la fame senza nè anco trovare col lavoro a guadagnarsi il pane per sostentarsi. Deh! non si verifichi di voi quello che da prima abbiamo detto, vale a dire, che piace, e collaudasi la Pontificia clemenza sinchè comparte i suoi favori, che vanno a genio delle inclinazioni; ma che disgusta la sua autorità quando suggerisce cose che incomodano, siccome