Pagina:Lettera pastorale in occasione della Quaresima per l'anno 1830 (Morozzo della Rocca).djvu/10

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torna eziandio a salute della Cattolica Chiesa lo investigare insieme, mercè la scambievole comunicazione dello Spirito, que’ mezzi, che ravvisiam più accomodati a partorirle vantaggi ogni dì maggiori. Questo uffizio certamente a Noi si appartiene, che nella persona di S. Pietro fummo per divin provvedimento dallo stesso Autor della Chiesa preposti a pascolare, a reggere, ed a governare non pur gli agnelli, che è il popolo cristiano, ma e le pecore, che sono i Gerarchi.

Ci gode l’animo certamente, e diam laude, e benedizione al Prence de’ Pastori, che alla guardia del suo gregge fe’ sorgere Pastori siffatti, che a guidarlo sulle strade della giustizia lungi da ogni pericolo ogni lor cura adoprano, ed ogni lor pensiero, disposti a non perdere alcuno di quelli che ebbero dal Padre in loro custodia. Perocchè molto bene conosciamo, Venerabili Fratelli, la Fede robusta, il vigile zelo della Religione, la santità mirabile di vita, la rara prudenza, onde siete armati. Laonde da così bella corona di Cooperatori imperturbabili, Noi con secura fidanza ci aspettiamo venture liete per Noi, liete per la Chiesa, liete per questo santo Seggio; ed una così dolce speranza a Noi fa cuore, che nella somma gravezza del posto tremiamo, e sotto il peso oppressi di cure difficoltosissime ci conforta, e solleva. Affinchè però non paja, che Noi cerchiamo di spronarvi, mentre già con passo celere, e volonteroso correte, ci astenghiamo volentieri dal farvi un lungo discorso, che miri a richiamare al pensiero e quel che ognuno pel buon governo della sua Chiesa aver debbe sotto gli occhi, e quel che da’ Canoni è prescritto,