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zione. Accorda mirabilmente lo Spirito Reale coll’umiltà cristiana, cose, che sono state sempre di difficile alleanza. Dicono tutti universalmente, che nel suo volto non vi comparisce, che la sua Anima, e nella sua Anima non v’alloggia, che là bontà, e l’affabilità, che la rende Regina de’ Cuori, i quali sà così bene obbligare colla gentilezza delle sue amabilissime maniere.
Voi ben mi conoscete, e sapete quanto viva lontano dall’adulazione, e per proprio genio, e per debito del nostro Carattere obbligato alla verità. Per quanto dunque io sento, essa ascolta con pazienza, parla con discrezione, e con gran giudizio, scorgendosi una docilità di spirito impareggiabile. Il suo Cuore è misericordioso, e sofferente con gli afflitti, la sua carità non men grande del suo potere, quale non per altro desidera maggiore, che per dar luogo alle sue belle inclinazioni di beneficare il merito. Oh che bel fondo averanno le Accademie da ricamare gl’ingegnosi lor fiori. Basta, tutti ne benedicono Iddio, e l’alta mente del Serenissimo Gran Duca nostro Signore, che c’ha dato questa grand’anima per nostra felicità; tutti ne benedicono MARIA, come d’un Dono fatto alla Città sua, e siccome d’un Cuore divoto, e riconoscente si contenta la gran Signora, e Madre MARIA, così godiamo di leggere un tal contento nella Governatrice della sua Città. Adesso la supplichiamo a conservarci lungamente il suo Dono, e coltivare in Lei la tenerezza di Madre, in noi l’ossequio, ed affetto di Figliuoli. Unite ancor Voi, come vi prego, il fervore delle vostre preghiere, e ciò sarà frutto di quell’amore, che avete portato a me, ed agli altri di questo Paese. Vi ringrazio dell’onore della vostra confidenza, compatitemi se sono