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bilo della Città, ma ancora la Fama di così Glorioso, e Felicissimo Ingresso, e quest’ovato molto più grande degli altri era inghirlandato di fiori dipinti, e fiancheggiato da buon numero di Torce. Dopo queste due Colonne, che ponevano in mezzo il predetto ovato, seguiva l’istess’ordine del sopraccennato Colonnato, Triangoli, Torce, e palloni, che andava a terminare alla bocca del Casato in due altre Colonne simili a quelle dell’ingresso della Piazza, qual'ordine pure continovava dall’una, e l’altra parte di Strada, che cala al Palazzo del Pubblico in Piazza, disegno tutto, ed opera di Maestro Pietro Montini.

Si vedeva poi il Palazzo del Pubblico in tutt’i suoi ordini signorilmente illuminato con Torce Veneziane, e tutt’i suoi merli, che a lui fanno corona, erano illuminati con quantità di lumiere. Accompagnava il Palazzo la gran Torre con fiaccole, e padellette luminose, benchè alcune a cagione del vento, che colassù sempre regna, s’estinguessero immaturamente. Faceva ancora una luminosa mostra di sè la Cappella di Piazza coll’Altare, ove ardevano sei gran Ceri, ed il resto illuminato con Torce, e con diversi lumi, da’ quali si vedeva e vagamente ornato, ed illuminato ancora il Frontespizio esterno.

Le Torce a spese del Pubblico furono in Piazza 460. distribuite negli accennati Triangoli senza quelle de’ Particoli, che godendo il bel prospetto della medesima, tutti si studiarono di renderla più maestosa colle Torce poste sulle finestre, le quali furono moltissime, tanto che quel bel Teatro non era meno che sul mezzo giorno illuminato.

Fu anco mirabile, come tutti questi gran lumi fu-

 
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