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Cavalieri, e tutti questi con Torcia, restando al Servizio d’ogni Carrozza due Servidori, parimente con Torcia.

Crediatemi, che lo splendore di queste Torce tutto unito insieme, e raccolto, rendeva nella strada, a dispetto della notte, un luminosissimo giorno, onde poco spiccava il luminoso apparato, benchè generoso, fatto da’ Padri di Camaldoli; ma non fece già perdere la bella veduta delle vaghe Colline, che circondano la Città, mercè de’ gran fuochi, che furono in proporzionate distanze accesi sopra quelle.

In questo cammino si godeva la veduta della nobilissima Villa di Vico, non ultima delizia del Sig. Marchese Chigi, illuminata con tal’ordine, e simmetría, che benchè lontana dalla strada maestra circa un mezzo miglio, come già sapete, si distingueva felicemente alla minuta; Come ancora in bel prospetto il gran Convento dell’Osservanza vagamente illuminato con fuochi, palloni, e lumiere per testimoniare non meno l’affetto de’ suoi Benefattori, che l’ossequio alla Reale Nostra Signora.

Arrivata questa a’ Cappuccini, ammirò la lor’officiosa povertà, con cui illuminarono il muro di lor Clausura, niente cedendo all’illuminazione del Borgo, ma superata dalla Facciata della lor Chiesa, in mezzo alla quale vedeasi posta un’Arma ben grande di S. A. R. circondata da sei Globi luminosi, il supremo de’ quali era azzurro, gli altri rossi, fiancheggiata di lumi, con vaga, e divota simmetría, ma questa illuminazione era troppo inferiore a quella del Portone eretto dalla pietà, e dalle mani adjutrici della Nobiltà, e Cittadinanza Sanese, eccitata, ed unita a tal’opra dall’Eminentissimo

 
 
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