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di compiacersi in ciò, che si crede d’aver superati gli altri. Sempre per altro conservai il vostro scritto: il rispetto e la stima, che ho per le vostre vaste erudizioni, fanno che ogni minimo vostro parto da me venga anteposto a qualunque altra cosa di valor mercantile, e prima perisca quanto il mondo va in cerca, che per causa mia si perda qualche vostro carattere. Quest’amore e passione ancora, se volete, è a tale eccesso, che mi fa con impazienza cercare ed acquistare ogni vostro opuscolo non che le vostre grand’opere. Testimonio ne può essere lo stesso Stamapatore del recente primo Tomo delle vostre Opere, quanto m’accesi per avere ritardato qualche giorno, però senza sua colpa, a spedirmelo. Appena l’ebbi, subito lo trascorsi, ed ecco che m’incontro nell’Appendice posta alla pag. 52. in cui dite di non aver giudicato di trattare di quella parte d’Aritmetica Morale da me dilucidata, poichè tutte le formole di Moivre altro non hanno per fondamento, che l’ipotesi d’una progressione aritmetica, ipotesi insussistente, e per conseguenza anch’esse, fuori d’esercizio di calcolo, inutili: neque universim assumi posse acqualiter aucto atatis tempore tempus vita residua acqualiter imminui; quod postulatum earum omnium formularum fundamentum ac basis est, qua Moivraus tradiderat in sua de eventibus doctrina... Hac ratio et causa est, cur neque indicatis aliis Moivrai formulis ac seriebus, qua buic progressionis arithmetica hypothesi innituntur omnes, ad aliam Algebra partem progrediamur, qua...

Al leggere una tale decisione contraria a ciò, ch’


io