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Ciò brevemente premesso veniamo ora, siccome è convenevole, ad accennare alcuna cosa sopra quel che scrivete per impugnare quel mio laconico periodo

Tutto lo studio vostro è stato di dimostrare che nella lapida Massacciese non ci si può in conto alcuno leggere CVRATORES in vece di CVPRENSES, com’erami stato detto da que’, che per mio consiglio quella iscrizione osservarono. Quel che sia di ciò a me nulla cale, avendolo io sull’altrui fede asserito, onde potevate risparmiare quella bella diceria più ornata di figure d’ironia, di sarcasmo, e di preterizione, che forte di ragione.

Queste sono ciance, che, quantunque dette a gabbo, non istan bene in bocca di religiosa persona, non essendo dovere che a vizio mio si ascriva l’altrui poca avvedutezza. Voi su questo punto avete vinto, ed io non ò perduto. Per altro sappiate che la parola CVRATORES non cangerebbe in un pataffio senza senso quella iscrizione, imperciocché con un ET, brevissimo monosillabo, che potrebbe supplirsi nel fine del penultimo verso, rimarrebbe nella pristina sua eleganza. Che poi non trovisi mai il nome di Curatori, senza dirsi che fossero curatori, egli è vero se intendete degli ufizj ordinarj, ma non così degli straordinari. Molti sono gli esempj, che potrei addurvene, ne’ quali vedesi il termine Curatore, senza altra espressione; a me però besterà di riportarne uno soltanto preso da! capo XV. delle Maschere Sceniche descritte dal Ficoroni, in cui leggesi:


CV