iiI.
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DOL ANTEROT. SEVER.
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CÆS |
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Altri eziandio ne addurrei presi dal Ciampini, e dal Fabretti, ma siccome ben so, che dalla forma di questi bolli non si può argomentare alla miniera lapidaria, imperciocchè i figoli, per l’ordinario facendo fare le loro stampiglie in bronzo, risparmiavano più lettere, che potevano per economia: pure anche i quadratarj per la mancanza del marmo ricorsero a quelle breviature, e talvolta senza una simile necessità, fecero uso dell’Æ nelle iscrizioni. Eccovene tre esempj, che del fatto vi renderanno sicuramente avvisato.
I.
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IVLIÆ IVLIANÆ SORORI ASPRI . . . .
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Cotesta lapida è riportata nel Com. Græcæ Pron. §. 8. n. 6. del lodato P. abate Piacentini.
iI.
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D heic columbæ duæ M.
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cum ramusculo in vostris
LESVRIÆ. IVSTI
NÆ. FILIAE. DVLC.
Q. V. A. XVIII. M. VII
LESVRIVS CLEMENS
ET. CLODIA. PAVLI
NA. PARENTES. ET
AVRELIVS. PAPI
RIVS. MARITVS
CONTRA. V. P.
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