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l’ultima lettera che a prima vista pare un R, non è che una unione di I, ed S rovesciato. Non faccia specie che la bassa gente de’ fornaciai avesse nome, e pronome, conciossiachè gli esempj sono assai frequenti; oltre di che questi nomi alle volte non sono dei bassi artefici, ma delle famiglie nobili, che facevano correre ne’ loro predj questi negozj. Nell’insigne commentario Græce Pron. § 7. n. 5. del chiarimmo P. Abate D. Gregorio Piacentini Monaco Basiliano riportanti due tegole, da me osservate, nelle quali in quelle due maniere è formato il dittongo AE Æ . Eccovene la più bella:

EX PR. DOMITIÆ LVCILLÆ
LATINI
TII


che io leggo: Ex prædio Domitiæ Lucillæ Latini (Uxoris) Tiberii prima, poichè il fornaciajo aveva nello stesso predio più fornaci distinte con quelli numeri I. II. ec. e se ne trova fino al terzo, e quarto tra le Romane. Nel dovizioso museo del non mai abbastanza lodato sig. commendatore Francesco Vettori vi sono parecchi esempj del dittongo Æ in figuline, delle quali ne riferirò tre dal medesimo con molta gentilezza comunicatemi:

I. EX FRÆD FAVSTINÆ S. AVG OPV  
  DOL. EX FIG. DOMIT  
  MAIOR  
     
iI. FL IÆ S DOMITIL FELICIS  
     

iiI.