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così scrive: Suessa oppidum cognomine Aurunco, sive Auruncorum. Da Dionigi lib. 4. Suessa Pometia è appellata Suessa Prometiana. Vitruvio lib. 3. cap. 3. dice in agro Falisco, e Plinio lib. 3. cap. 2. agro Faliscorum. Lo stesso lib. 3. cap. 5. nomina Lucus Feroniæ, e Balbo de limit. Lucoferonia, poi quel tratto ne’ tempi bassi fu detto Caferonianum, ora Carfagnana. Balbo appella Urbs Salviensis quella, che da Tolomeo dicesi Urba Salvia. In una lapida appo il Grutero, pag. 475. leggesi COLONIA IVLIA FANO, ed in Mela Colonia Fanestris. Per fine credereste che il Magini, tab.6. Europa, in vece di Cupra Montana, dice Cupra mons? Così è, ed io non dubito che a vista di tante puntuali autorità da me fin qui assegnate, ancor voi comprenderete, che poteva dirsi CVPRÆ MONTIS, onde non vi recherà più meraviglia che i cognomi delle città, i quali sono aggettivi, si facciano talvolta sustantivi.

La seconda difficoltà, che promovete nella pietra di Ripa Transona, si è in quel dittongo Æ, che per vostro avviso non trovasi in lapidi molto antiche, il che suppongo abbiate scritto coll’autorità del Bosio, del Severano1, e del Cellario, che però non nega alle monete, ed ai MSS. antichi

il dittongo Æ, sia per lo scrivere più spedito, sia per l’angustia del sito, o per altra cagio-


ne,


  1. L’eruditissimo Domenico Maria Manni nella sua dotta opera, de Titulo Dom. Cruc. Archetypo cap. 23. n. 3, dice che il Bosio, ed il Severano tolsero e verbo IVDÆORVM figuram Æ tanquam, in antiquitatem vel ignotam, vel rarissime usurpatam & litteras AE separatim substinuere.