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chè si aspetta di ritrovare gli altri pezzi, onde possa aversi chiara la spiegazione della medesima, per indi collocarla in luogo decente lungi dalle ingiurie del tempo e degli nomini. Per tre cose sembra a voi sospetto cotesto monumento, ma io vi farò vedere, che per le stesse tre cose a me pare antico del V. o VI. secolo, quando in Italia le arti erano in somma decadenza. Vi sono molti, voi mi direte, che an l’arte di fingere caratteri, ed iscrizioni, io ben lo so; ma so altresì che v’à ancor l’arte critica lapidaria che c’insegna di distinguere i veri dai falsi, che sopra tutto consiste in aver giuste notizie, e saper ben discorrere. Facciamoci a considerare la prima.

Questa verte sopra quel MONTIS, perchè doveva dire MONTANAE, Io sono persuaso, e tutti i critici in questo convengono, che chiari e forti argomenti ci vogliono per riprovare uno scritto, una lapida, ec. La difficoltà proposta non mi pare di questo tenore. Quante insolite voci vengono tutto giorno in luce per lo scavarsi di nuove iscrizioni? Quante sconvenevolezze son derivate da’ secoli, ne’ quali la negletta scienza siedeva sul trono di ferro inalzatole dalla ignoranza? Ma senza tante riflessioni eccovene degli esempj, da’ quali verrete in chiaro, che poteva usarsi un sustantivo per un aggettivo. Fanum Martis si chiama in not. Imp. ed appresso Eginardo dicesi Pagus Fanamartensis, come osserva il Cellario, Geog. lib. 2. cap. 3. Plinio, lib. 16. cap. 19. scrive Forum Augustum, ed egli medesimo, lib. 36. cap. 15. lo nomina Forum Augusti. Il Cluverio, tom. 2. pag. 1181.


così