Pagina:Lettera apologetica di Stefano Borgia.djvu/19

14

riempierlo v'immaginaste di vedervi un I scolpito perquam nitidiffime. Appresso osserva che tra l'N, e l’E nell’autografo notasi una profonda mancanza, rimanendo solamente uno spazio rotondo, in cui vi doveva essere un O, ed infatti ne resta la parte inferiore, alla quale con industria è stata aggiunta una picciola, e quali invisibile linea ritorta al disopra, non però come vedesi nell'apografo. Avanti l’M, che vien dopo, osservasi una considerabile mancanza, che non è stata espressa nella vostra copia, ed è credibile che in tal sito fosse il terzo punto, come anche il quarto dopo le lettere MON. Prosiegue il critico osservatore le sue accurate riflessioni, e dice che per opera di scagliature, e corrosioni è stata tolta l’asta del P, che prima era nel marmo, e dalla sua pancia coll’aggiunta di una linea verso l'ultima lettera se n’è formata un’A assai superficiale, il che manifestamente dimostra l'usato artificio. Termina finalmente il sig. Riccomanni il paralello tra l’autografo, ed il vostro apografo, per quel che riguarda l’ultimo verso, con dire che la linea soprapposta all’asta dell’ultimo N è stesa in maggior lunghezza, di quel che vedesi nella copia, da voi spacciata per fedelissima, il che è un chiaro indizio significar quella un T, e non un I nella seguente guisa connesso NT. Da tutte quelle belle osservazioni, delle quali dobbiamo aver grado al degno autore, che ci speranza di pobblicarle intieramente, a meraviglia risulta la lezione


C.