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IV. POMPEO IN EGITTO 91 SCENA ULTIMA Cesare preceduto e seguito da alcune guardie, e Teodoto. cesare. Olà! guerrieri, il fido acciar posate; 945 si risparmino i vinti: ognuno in traccia corra del duce avverso; alcun non osi spargerne il sangue, egli di mia clemenza vivo si serbi all’immortai trionfo: andiam... TEODOTO. No, più di tua pietade, o duce, 950 uopo non have il fier Pompeo superbo; egli per man fedel cadde trafitto vittima all’ira tua: da tal nemico libero alfin tu puoi stender la destra allo scettro regai, prezzo di tante 955 vittorie, e in tua possanza ornai sicuro regnar su Roma e sovra il mondo intero. Soggetto ognora a’ cenni tuoi l’Egitto... CESARE. Oimè!... che ascolto?... Ah! m’invidiaste, o cieli, di perdonare al gran Pompeo la sorte ! 960 Misero me! dunque signor del mondo, dunque trionfator di mille schiere, tu mi persegui ancor barbaro fato? Inumani, crudeli!... Ah! se cotanto costar mi dée'lo scettro, il soglio, il regno, riprendetevi, o numi, il vostro dono. Fine dell’atto terzo ed ultimo.