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88 I. PUERILI TEOFANE. Deh ! voi del retto ognor, del giusto amanti ci difendete in tal periglio, o numi. Trae la spada e s’incammina per partire insieme con Pompeo. 895 Ma... Trattenendosi. Ciel, che ascolto mai? quai grida! e quale improvviso tumulto? S’ode strepito d’armi, e si vedono alcune guardie del séguito di Pompeo, che fuggono attraversando il teatro. SCENA SESTA Teodoto e detti. TEODOTO. Amici... oh dèi!... POMPEO. Quale spavento?... TEODOTO. Ahi ! che già tutta inonda questa regai città lo stuol nemico. No, più speme non v’è; Cesare, il fiero 900 scellerato tiranno, a questa reggia è presso ornai, le ignude spade ovunque scintillar vedi de’ nemici, è chiuso ogni àdito alla fuga, il popol tutto gemente palpitante i numi invoca 905 e il cielo avverso; il rege istesso è cinto dalle squadre nemiche. A lui dintorno mille scintillar vedi ostili acciari; ei pugna ancora invano, invano il ferro