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IV. POMPEO IN EGITTO SCENA TERZA Pompeo e detti. POMPEO. Prence, già tutto alla battaglia è pronto; al campo io volo le schiere infide ad affrontar. Fia questo il di fatai, cui di Pompeo la morte, o la vittoria renderà famoso : prence, io parto: non più... TOLOMEO. T’arresta, amico. Di Tolomeo degno è il periglio. Al campo le fide schiere io condurrò: fra poco trionfator delle ribelli squadre, o del nemico al piè pallido, esangue me rivedrai. Tu queste mura intanto, questa reggia difendi e questi tetti ; qui, se il destin de’ mali tuoi non pago vinta vuol Roma ancor, le fide schiere raccogli, aduna, del nemico stuolo all’ira insana il tuo valore opponi; qui de’ trionfi suoi la mèta estrema ritrovi il fiero vincitor superbo; qui cada estinto, e l’egiziane arene tinga dell’empio sangue, o stretto il piede da duri ceppi all’ambizione insana ei ponga fine, e di regnar la folle speme abbandoni. Al tuo valor commessa sia d’Alessandria la salvezza. Io parto; a morir vado o delle schiere avverse a trionfar.