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76 T. PUERILI ÓOO 605 6lO 615 620 Farsaglia il dica, e Italia tutta, e Roma; Roma ribelle al dittatore un giorno, ora a lui fida ed a Pompeo nemica. No, non temer: salva Alessandria in breve per l’opra mia sarà, per le tue cure. Tu qui rimani, e allor che a questi tetti l’aquile altère scorgerai vicine, fa’ che ad un cenno tuo pronti i custodi schiudan le porte al dittator d’innanzi. Al campo io corro. Tu l'arcano intanto custodisci geloso; inutil fora, mio fido, ogni opra se al nemico sguardo giungesse a trasparir l’ordito inganno. Parte. SCENA QUINTA Achilla e Teodoto. ACIIILLA. L’ora è già presso, o fido amico, in cui di Mitridate il domatore, un tempo invincibil creduto, a quella morte soggiaccia alfine, a cui cotanti ei trasse principi e duci all’armi sue nemici e di Roma al poter. L’opra affrettiamo; fugge e sen vola l’opportuno istante. Fidi guerrieri a radunare io corro, del roman duce a prevenir lo scampo: ora convien sacrificarlo all’ira del popolo commosso e dell’Egitto alla salvezza. TEODOTO. No, l’impresa, Achilla, sarebbe, il credi, intempestiva; a noi