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64 i. puerili

si propaga e si accresce, e a poco a poco
in vortici fumanti al ciel s'innalza;
tal lo spavento ovunque scorre, e, fatto
d'ogni animo signor, confonde e mesce
260la città tutta. Ognun di già vicino
teme l'ultimo istante, ognun tremando
corre all'amico amplesso e il crede estremo.
Eh! qual difesa mai da tali schiere
sperar puote Pompeo? D'Egitto forse
265nella virtude egli confida? Ah! questa
troppo è folle lusinga; e qua! dal forte
vittorioso nemico oltraggio o danno
Tolomeo ricevè?...


Teodoto.


                               No, mal conosci
del nostro rege il cuor. Si pugni, e cada
270vinto l'Egitto, e che perciò? si serbi
la data fé, de' benefici suoi
questa a Pompeo mercé si renda: ei vegga
quanto possa Alessandria, e quale alberghi
pietade in questa reggia: i sensi sono
275questi di Tolomeo. Ma qual del forte
invitto dittator la possa e l'armi,
quale affrontar vorrà? Dunque l'Egitto
a un romano stranier sacrare il sangue
e la vita dovrà? privo di speme
280di vittoria e trionfo indarno dunque
ei pugnerà, cadran le genti estinte
per appagar di un insensato il folle
temerario desio? Deh! ceda alfine,
ceda al destino il roman duce. Ognuno
285il riconosce eroe; di sua virtude
sparso è dovunque il grido: ah! cessi ornai
di contrastar col fato. Indarno ei spera
di servitù togliere a Roma il giogo.