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Leopardi; o il sentirlo affermare a undici anni «Di libertà l'amore Regna in un giovin core»; o il vederlo dipingere con ingenuo verismo la campagna; o il trovare a ogni passo le prove più varie della rigida educazione religiosa e legittimista che gli venne impartita. Ma, tant'è: non mi persuado che l'ombra del poeta, così severo nella scelta delle cose sue, possa esser grata ai miei predecessori e a me, che codeste «curiosità» abbiam dato e diamo in pascolo al pubblico. Comunque, nel riprodurle, mi son ben guardato, com'è stato fatto precedentemente, dall'allestire un'edizione più o meno diplomatica; e ho adottato, per la grafia e l'interpunzione, le norme generali della collezione degli Scrittori d'Italia, che son poi press'a poco quelle che il Leopardi negli anni maturi segui costantemente.

Ed ecco, per ultimo, qualche cenno bibliografico:

I. Versi italiani. Sono inediti i numeri 1, 2, 5, 6, 7, 8, 9. I numeri 3 (con la risposta del conte Monaldo), 4 e 10-16 furon pubblicati dal Piergili, nelle Poesie minori di G. L. (Firenze, successori Lemonnier, 1889).

II. Versi e prose latine. Son tutti componimenti inediti, tratti dagli autografi indicati di sopra.

III. Da Orazio. La prima delle odi fu stampata da Giambattista Della Vecchia, per nozze Leopardi-Bruschetti (Recanati, 1867), e la ristampò, insieme con le odi terza, quarta e quinta, il Piergili, nel volume citato. La seconda è inedita. La traduzione dell'Arte poetica, edita per la prima volta da Milziade Santoni (Camerino, Borgarelli, 1869), venne poi ristampata dal Mestica nelle Poesie di G. L. (Firenze, Barbèra, 1886) e ancora negli Scritti letterari di G. L.' (Firenze, successori Lemonnier, 1899).

IV. Pompeo in Egitto, tragedia. La pubblicò pel primo Alessandro Avoli (Roma, Befani, 1SS5). Fu ristampata dal Piergili, op. cit., e dal Mestica nelle Poesie e negli Scritti letterari. È certamente posteriore alla compilazione del riferito Indice delle opere, che, come s'è visto, non ne fa cenno. La dedicatoria della Virtù indiana si trova, certo per errore, nel quaderno autografo del Pompeo.

V. Epigrammi. Stampati per la prima volta dal Piergili, nei Nuovi documenti intorno alla vita ed agli scritti di G. L. (Firenze, successori Lemonnier, 1882), ma tolti poi dalle successive edizioni di quel volume, e inseriti invece nella citata edizione delle Poesie minori, e poi ancora negli Scritti letterari curati dal Mestica.