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ii. abbozzi e prime stesure 207

V

ERMINIA

Vafrino
Fa notte e ’l campo è lungi e non conviene
errar per questi boschi estrania donna
al buio, or che d’armati e di sospetti
pieno è ’l paese e più questi dintorni.
Erminia
5Gli è ’l monte e la città ch’adombra il sole.
Ma ben di qui vegg’io rosse le cime
de le mura e de’ tetti e de le torri.
Vafrino
Or guata e ve’ com’oriente è bruno
e bruni tutti i colli opposti al sole:
10quei son gli ultimi rai; mentre si corca,
batte lassù ne l’alto. Ei starà poco
ad annottar. Ch’io giunga al campo è forza
quanto più tosto io possa. Or tu più lungi
non andar, ché qui presso un abituro
15d’agricoltor veggio a sinistra, e forse
non troveresti un altro in queste bande.
Qui riparar potrai per questa notte,
tanto ch’io giunga al campo, ed a Goffredo,
agli altri capitani esponga quello
20che d’esplorare ingiunto hammi Tancredi.
Ritornerò su l’alba, e, com’hai voglia,
a lui ricondurrotti.