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176 ii. versi frammenti e abbozzi

     Aspetta il furbo giovine
che presso lui sia giunto,
e, quando avvicinatosi
80lo vide a un certo punto,
     discostasi dall'albero,
pone l'ombrello in testa,
e: — Su — con voce orribile,
— su — grida — o roba o testa!
     85Il buon pedante, gelido,
confondesi, rista,
e sciama in arretrandosi:
— La vita per pietà ! —
     Scoppian le risa: accorrono
90i giovani al romore:
Cleon con detti amabili
consola il precettore.
     — Non tema nulla — dicegli,
— eh! veda, è stato un gioco.
95Il meschinel ricupera
i sensi appoco appoco;
     e, l'anca percotendosi,
in tono di pietade:
— Oh — dice — incauti giovani!
100oh malaccorta etade! —
     Se in tasca, il ciel ne liberi!
trovavami un coltello,
di voi... qual rischio barbaro!...
facea crudel macello. —
     105I tre figliuoli attoniti,
che replicar non sanno,
si pentono, incamminansi
a ragionando vanno.
     — Oh! Dio — fra lor diceano
110— che gran periglio! io fremo...
son burle che si pagano...
ma più non ne faremo. —