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i. versi italiani 9

     5cinto da tale orribile
turba alle navi infesta,
con piè furente e celere
già sbuca la tempesta.
     Discende a lei su l'omero
10l'irto ceruleo crine
e bieca a mirar ponesi
le ondose acque marine.
     Vede il tranquillo pelago
moversi gorgogliando
15ed aleggiare il Zeffiro
i suoi flutti increspando;
     mira le navi placide
spinte d'amico vento;
solcar col rostro ferreo
20l'infido ampio elemento.
     Invida, irata e torbida
il passo avverso arresta
e il crudo sdegno fervido
nel petto a lei si desta.
     25Mirar non puote scorrere
tranquillamente l'onde,
ma vuol che la sconvolgano
procelle furibonde.
     Gli austri il suo cenno ascoltano
30umili e ubbidienti
e contro de l'oceano
si scagliano furenti:
     ecco d'intorno oscurasi
ottenebrato il cielo,
35e lo ricopre un torbido
atro funesto velo.
     Striscia fra dense nuvole
il lampo e col fulgore
veloce il cielo illumina
40e inspira alto terrore.