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142 | i. puerili |
il braccio terribile della morte, a riportar compiuto il trionfo sopra l'infernale tiranno, non d'altra spada fu d'uopo che della Croce. «Domuit — son di Leo le parole — domuit orbem non ferro sed Ugno».
2. Ma quai supplizi atrocissimi e quali acerbissimi spasimi non costò al divin Redentore una si gloriosa vittoria! Voi già lo vedeste agonizzante nell’orto, legato da' manigoldi con funi, condotto qual malfattore innanzi a giudici sciagurati e malvagi; voi lo vedeste percosso da schiaffi, imbrattato da sputi, flagellato e grondante sangue da ogni parte del suo corpo divino; voi lo vedeste vestito di lurida porpora, beffeggiato e deriso qual re da scherno e da burla, coronato da un serto pungente di acutissime spine. Ma ciò ancora fu poco. Dovè l'innocentissimo Nazareno al pesante incarico soggiacer della croce; dovè condursi in mezzo alle affollate turbe malvage al monte infame del Golgota; dovè finalmente, sulla croce confisso, esser sollevato alla vista di scellerata ciurmaglia, pender per tre ore da quel legno ignominioso e ferale, spasimare, agonizzare, spirare.
Or si, date pur sfogo alla compassione vostra, ché più niun vel contrasta. Mirate come a colpi di grave martello gli trapassali que' carnefici i piedi, e, dell'un braccio i contratti nervi stirando, e disnodando dell'altro le giunture, le mani esse pure conficcano con acuti chiodi alla croce; e quindi, movendo con funi il doloroso patibolo, lo sollevano, lo trabalzano, lo inalberano e, nello scuotersi delle fibre convulse e nel trepidar del petto anelante e neH’allargarsi delle ferite, giù lo piombano nella fossa che tosto rosseggiar si vede del sangue che a rive scorre dalle vene dilacerate del Nazareno Signore. Sconsigliati giudei! Il Giusto che, distempratesi in soave rugiada, ci piovver le nubi, quegli che, simboleggiato nel vago fiore di lesse, produsse benefico il suolo, quegli che, per bocca de' vostri profeti, la espettazion chiamaste de' popoli e il Principe de' secoli futuri, già lo vedete. E fu per questo che il suo venire affrettaste co' voti e fu per questo che per quaranta secoli, sospirosi, il chiamaste? Qual luttuoso spettacolo, o cristiani! Già ricusa il sole di sostener questa vista, e sembra che al mondo nasconder