Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
viii. discorsi sacri | 141 |
risultasse all'onnipotente Signore? Gloria tanto più grande, quanto più meravigliosa fu l'opra della divina Incarnazione; tanto più sublime, quanto maggiore l’avvilimento fu dell'Uom Dio; tanto al divin cospetto più nobile, quanto fu agli occhi dell'uomo la confusione più grande.
Come allorquando, al cenno della destra vendicatrice di Dio, sbucati dal cupo delle lor tane, orridi venenosi serpenti, mossi alla strage dell'infedele Israello, allorquando di freddi cadaveri ad un tempo e di rettili stizzosi e crudeli coperti si videro i campi di Edom, innalzò Mosé su d'alta trave prodigioso serpente, alla cui vista risanati eran tosto i ravveduti israeliti; cosi, all'apparir del crocifisso divin Redentore, disparvero tosto quelle colpe che, a guisa di venenosi serpenti, strage facean della perduta umanità, e fu compiuto il trionfo dell'umanato Figlio di Dio. «Sicut — lo disse già l'estatico di Patmos — sicut Moyses exaltavit serpentem in deserto, ita exaltari oportet Filius hominis».
Apparve nell'alto la Croce divina, il segno maestoso del trionfo del Redentore, sfavillò in mezzo del cielo il gran carattere di salvezza; il quale, riconosciuto ed accolto da turbe innumerevoli di fedeli, fu eletto a vessillo da que' generosi soldati di Cristo, che, impazienti di combattere e sicuri nella certa speranza di gloriosa vittoria, ad affrontar valorosamente sen corsero la superba oste infernale. E qual dagli aculei, qual dai flagelli, qual da' ferrei uncini straziato, qual sotto cumulo spaventoso di pietre sepolto, qual trafitto da lance, qual dalle fiamme consunto, quale in preda gettato dell'onde, sciolse, a scorno della morte e dell'inferno, il canto giulivo di gloria. E dove si udì dal profondo degli antri il mesto gemito de' penitenti, dove si vider le deserte arene rosseggiar del sangue che dal proprio corpo trasser con fiero strazio gli anacoreti innocenti, dove sulla tacita cima di solitarie rupi gl'infuocati sospiri si udiron di coloro che, abbandonate le paterne dovizie, sol nell'amor della Croce trovaron pace e riposo. «Egressi — il disse bene a ragione il profeta Abacucco — egressi sunt in salutem cum Christo suo». A franger le dure ritorte della colpa, a disarmare