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140 i. puerili

il colmo pose alla empietà de' giudei, gettar fa d'uopo lo sguardo sopra la gloria infinita che al crocifisso divin Redentore ridondò da quel monte medesimo che il teatro fu de' suoi patimenti, da quel patibolo istesso che l'ara fu del suo sacrificio, da que' chiodi medesimi che i barbari stromenti furono del giudaico furore. «Dicite — lo esclamò già il profeta reale — dicite in nationibus quia regnavit Dominus a Ugno». Rasserenate il volto per poco, onde farvi spettatori dell'immortale trionfo del Salvatore divino, per poi richiamare il pianto sul ciglio e i sospiri sul labbro, nel darvi a contemplare l'ultima scena ferale della orribil tragedia della divina Passione.

1. Ella è dottrina certissima e dalla ragion confermata e dalla fede (dottrina che la infinita perfezione ad un tempo e la provvidenza comprova dell’Esser divino) che Dio nulla oprò mai, né oprar mai potrà nulla che ad un sol fine diretto non sia, a quello cioè della sua gloria. Poiché, essendo questo di tutti i fini il più perfetto, come quello che alla gloria dirigesi dell'ottimo fra tutti gli esseri, fa duopo che questo ente medesimo solo ad un tal fine diriga le sue perfettissime operazioni. Che se talvolta, o dall'amore ad amar gli uomini è mosso, o dalla clemenza a perdonare è portato, o dalla giustizia a punire è costretto, e l'amore e la clemenza e la giustizia tutte a quel fine condur sa la increata sapienza, che degno è più d'ogni altro della infinita sua perfezione. Quindi è che, se Dio l'eterea vòlta distese, ciò fu per sua gloria; e se le fisse insieme e le erranti faci scintillar fece, ciò fu per sua gloria; e se la terra ammantò di piante e di fiori, se i pesci guizzar fece nell’acqua, se nuotar gli augelli nell'aria, ciò fu per sua gloria; e per sua gloria fu pure se l'uomo trasse dal nulla, quell'ente di ragione dotato che, dimenticandosi del suo Facitore, servi alla sua gloria; che, il suo Signore oltraggiando, servi alla sua gloria; che, ricusando perfino di riconoscere del suo Dio la esistenza, servi pure alla sua gloria. Or, se tutto ciò oprò Dio per suo esaltamento, e se gloria somma diffatto risultonne alla sua perfettissima essenza, chi dubitar può che dalla umiliazione medesima dell'unigenito divin Figlio incarnato gloria infinita non