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vii. dialogo filosofico 137

mai cangiato nulla nel loro metodo di operare? Certo la opinione dell'autor dell'Analisi delle idee porta seco mille assurdità e mille stravaganti conseguenze. Né voglio io ora combattere il mostruoso sistema esposto da messer Elvezio nel suo libro Dello spirito, nel quale afferma che le bestie hanno meno industria e men sapere che l'uomo, solo perché son privi degli organi necessari a maneggiare gli stromenti, a far delle scoperte ed a perfezionare in tal modo le loro idee. Egli in due solenni pubbliche ritrattazioni condannò gli errori de' quali abbonda il libro Dello spirito. Volesse il cielo che un tale esempio seguisse l’autore dell 'Analisi delle idee, se pur tanto è necessario al disinganno del pubblico.

— Ma ciò che egli forse non è per fare, io faccio al presente — rispose il giovane gentiluomo. — Ben conosco di aver presa a sostenere una causa debolissima a fronte di un fortissimo avversario. Andrò però consolandomi della mia sconfitta in quel modo in cui sarassi consolato Annibale, col pensiero cioè di non aver ceduto che ad uno Scipione. —

Sorrise a queste parole il letterato, il quale, avvedendosi che il sole avea già di non poco oltrepassato il meriggio, lietamente accomiatossi dal giovane gentiluomo, inviandosi poi frettoloso a desinare al domestico albergo.