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122 i. puerili


In una ricca e florida città della Italia, non priva di fecondi ingegni felici ed adorna di quanto può render la umana società più gioconda e fiorente, trovavasi un letterato si per l'aspetto che per l'età grave e per i non mai intralasciati studi sapiente, il quale, solitario per costume, ma non perciò meno abile ad intrattenersi con garbo e con brio in qualunque socievol giro, i lunghi giorni passava in seno alle lettere e tra le filosofiche meditazioni, quali compiaceasi troncar di tratto in tratto, sollevando l'animo affaticato o col far parte ad altrui di sua dottrina o col trattenersi, come solea, in un crocchio erudito di dotte persone a lui per amicizia congiunte. Or questi dunque entrò un di ad una pubblica bottega di libri, ove, richiesto il libraio se alcuna nuova produzione possedesse per avventura, mostrògli esso un opuscolo testé venuto in luce, al quale leggeasi in fronte il titolo: Analisi delle idee.

— Ah! — esclamò qui con qualche disdegno il nostro letterato, cui non era ignoto né lo spirito dell'operetta, né quel dell'autore — si è questo il misero parto di un ingegno felice per se medesimo, ma occupato da falsi principi e da pregiudicievoli opinioni. Stava appunto in un angolo della bottega, leggendo le ricerche del Collins sulla libertà, un giovane di nobile condizione, dotato di spirito, ma guasto nel cuore, il quale, scevro essendo di cure e di affari e lasciato in balia del proprio giovanile talento, dato erasi alla lettura di quei libri che più frequentemente udia nominarsi dalle bocche de' libertini, onde poi nei caffè e ne' pubblici ridotti facea pompa di superficiale erudizione e di principi apparati alla scuola dell'ignoranza e dell'errore. Era egli pienamente istrutto delle massime del Dizionario filosofico e dell'Emilio, e in parte ancora di quelle dell'antica Enciclopedia. Le lettere poi turche, cinesi, persiane, peruviane, giudee, il Dizionario di Bayle, il Sistema della natura ed il Contratto sociale erano per esso lui libri di semplice passatempo, coi quali intertenendosi e come conversando, veniva sempre maggiormente ad imbeversi delle massime del libertinaggio. Non eragli per niun conto ignoto il libretto di cui trattavasi, il quale anzi, vedendolo in gran parte consentaneo alle