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108 i. puerili

XXXIX

Sopra un fonte.


     Ninfa, del sacro margine
custode, al fonte io sono;
qui dormo delle limpide
onde cadenti al suono.
     A chi si accosta, il placido
mio sonno non dispiaccia;
della fresc'acqua gelida
beva, si bagni, e taccia.


XL

In morte di Federico secondo, re di Prussia.


T'arresta... oimè! la forbice della funesta Parca
     i dì recise, ahi barbara! di cosi gran monarca.
Di lui, che, saggio e provvido, vate e guerriero insieme,
     de' regi fu l'esempio, de' sudditi la speme.
Pel suo perire or vedesi in braccio al duol più vivo
     gemere il popol misero, d'un re, d'un padre privo.
Ecco già Temi e Pallade, già l’eliconio stuolo
     la tomba sua circondano con taciturno duolo.
Cadde di palme carico colui che, invitto e fiero,
     in campo fe' qual fulmine tremare il mondo intero.
Assai visse alla gloria, poco all'onor sovrano.
     O Temi, o muse, o Pallade, ah ! voi piangete invano.
Calmate, orfano popolo, la vostra doglia estrema,
     d'un nuovo eroe le tempia cinge il regal diadema.