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104 | i. puerili |
XXII
Epitaffio ad un viaggiatore.
Qui giace il vecchio Orgon che, fin che visse
mèta a' viaggi suoi mai non prescrisse.
Fissò qui Morte alfin la sua dimora:
se ciò non fosse, egli errerebbe ancora.
XXIII
Per Ottavio poeta latino, che mori bevendo.
Simile ad Ila, Ottavio fu dagli dèi rapito;
quei dalle ninfe, e questi da Bacco in un convito.
Quei, nelle fonti ascoso, preda si fu dell'acque;
questi, dal vino oppresso, vittima esangue giacque.
XXIV
Sommo poeta ben può dirsi Elpino,
mentre Tirteo ne' piè, negli occhi Omero,
e Orazio imita nell'amor del vino;
sol di questi non ha l'arte e il pensiero.
XXV
Sol d'Apollo e delle muse
vuol Niceste dirsi amico,
né le fonti a lui son chiuse
d'Aganippe e d'Ippocren.
Pur di queste ei non si cura,
né sol acqua bever ama,
quel liquor che infonde ei brama
estro insieme e sanità.