Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
inno a nettuno | 15 |
σας τῇ τριαίνῃ, κῦμα θαλάσσης ἐποίησεν ἀναδοθῆναι· Ἀθηνᾶ δὲ . «Nettuno e Minerva facean quistione per l’Attica: e Nettuno, dato nella ròcca un colpo di tridente, fé’ scaturirne acqua marina: Minerva fe’ uscir fuori un olivo». — Nel libro IX, capo I della Collezione Geoponica, l’avvenimento è narrato con qualche differenza, poiché vi si legge che Ποσειδῶν... λιμέσι καὶ νεωρίοις ταύτην (τὴν πόλιν) ἐκόσμει:«Nettuno ornolla (la cittá) di porti e di arsenali». — A dir d’Igino, favola CLXIV: «Inter Neptunum et Minervam quum esset orta certatio, qui primus oppidum in terra Attica conderet, Iovem iudicem ceperunt. Minerva quod primum in ea terra oleam sevit quae adhuc dicitur stare, secundum eam iudicatum est. At Neptunus iratus in eam terram mare coepit irrigare velle: quod Mercurius, Iovis iussu, id ne faceret prohibuit». — Quanta varietá di sentenze intorno a un fatto cosí certo! Sin qui però tutti sono in qualche guisa per l’acqua, e nessuno pel cavallo. Similmente Erodoto, nel libro VIII, afferma che nella ròcca d’Atene avea un tempio in cui vedeasi un olivo e dell’acqua marina postivi, a detta degli ateniesi, da Nettuno e da Minerva. Né altramente Pausania ci conta che in quella ròcca erano καὶ τὸ φυτὸν τῆς ἐλαίας Ἀθηνᾶ, καὶ κῦμα ἀναφαινῶν Ποσειδῶν: «i simulacri di Minerva e di Nettuno che facean comparire, quella un ulivo, e questo acqua». — Battista Egnazio dunque, nel capo VIII del libro che intitolò Racemationes, credé conchiudere a buon dritto che Nettuno, nella contesa avuta con Minerva, fe’ uscir della terra acqua e non un cavallo. Ma Virgilio dice a chiare note l’opposto nel principio delle Georgiche, invocando Nettuno:
...Tuque o, cui prima frementem |
dove alcuno vorrebbe leggere «fudit aquam», ma invano, ché nol permettono i codici. Servio, spiegando questo passo, espone tutta la favola cosí: «Cum Neptunus et Minerva de Athenarum nomine contenderent, placuit diis ut eius nomine ci-