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206 ii - paralipomeni della batracomiomachia

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     celata in molte biblioteche e molte
di levante si trova e di ponente,
che vidi io stesso, o che per me rivolte
fûr da piú d’un’amico intelligente.
Ma di tali scritture ivi sepolte,
nessuna al caso mio valse niente,
che non v’ha testo alcun della leggenda
ove piú che nel nostro ella si stenda.
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     Però con gran dolor son qui costretto
troncando abbandonar la istoria mia,
tutti mancano in fin, siccome ho detto,
i testi, qual che la cagion si sia:
come viaggiator, cui per difetto
di cavalli o di rote all’osteria
restar sia forza, o qual nocchiero intento
al corso suo, cui vegna meno il vento.
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     Voi, leggitori miei, l’involontario
mancamento imputar non mi dovete.
Se mai perfetto in qualche leggendario
troverò quel che in parte inteso avete,
al narrato dinanzi un corollario
aggiungerò, se ancor legger vorrete.
Paghi del buon desio restate intanto,
e finiscasi qui l’ottavo canto.