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162 ii - paralipomeni della batracomiomachia

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     Queste cose, cred’io, fra sé volgendo,
meno eroica la plebe avria voluta.
Per congetture mie queste vi vendo,
che in ciò la storia, come ho detto, è muta.
Se vi paresser frasche, non intendo
tôr fama alla virtú sua conosciuta.
Visto il voler de’ suoi, per lo migliore
la guerra apparecchiò con grande ardore.
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     Guerra tonar per tutte le concioni
udito avreste tutti gli oratori,
Leonidi, Temistocli e Cimoni,
Muzi Scevola, Fabi dittatori,
Deci, Aristidi, Codri e Scipioni,
e somiglianti eroi de’ lor maggiori
iterar ne’ Consigli, e tutto il giorno
per le bocche del volgo andare attorno.
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     Guerra sonar canzoni e canzoncine,
che il popolo a cantar prendea diletto;
guerra ripeter tutte le officine,
ciascuna al modo suo col proprio effetto.
Lampeggiavan per tutte le fucine
lancioni, armi del corpo, armi del petto,
e sonore minacce in tutti i canti
s’udiano, e d’amor patrio ardori e vanti.
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     Primo fatto di guerra, a tal fatica
movendo Rubatocchi i cittadini,
fu di torri e steccati alla nemica
gente su del castel tutti i confini
chiuder, donde colei giú dall’aprica
vetta precipitar sopra i vicini
poteva ad ogn’istante e nella terra
improvvisa portar tempesta e guerra