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canto quinto 159

16
     Rispose Rodipan che udir solea
che stil de’ granchi era cangiare aspetto
secondo i tempi, e che di ciò vedea
chiara testimonianza or per effetto;
essendo certo che richiesto avea
Senzacapo che un re subito eletto
fosse da’ topi, allor che avea temenza
d’altra piú scandalosa esperienza;
17
     che stato franco avessero anteposto
a monarchia di qualsivoglia sorte,
e che l’esempio loro avesse posto
desiderio in altrui d’un’ugual sorte;
la qual sospizion come piú tosto
s’avea tolta dal cor, di Brancaforte
condannava i trattati, e i chiari detti
torceva a inopinabili concetti.
18
     Privo l’accordo del real suggello
né re de’ topi alcun riconosciuto
a sé poco gravar, ma che il castello
con maraviglia grande avria veduto
da genti granchie ritener che in quello
entrar per solo accordo avean potuto,
se non sapesse ai popoli presenti
esser negati i dritti delle genti;
19
     anzi i dritti comuni e di natura:
perché frode, perfidia e qual si sia
pretta, solenne, autentica impostura,
è cosa verso lor lecita e pia,
e quelli soppiantar può con sicura
mente ogni estrania o patria monarchia,
che popolo e nessun tornan tutt’uno;
se intier l’ammazzi, non ammazzi alcuno.