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148 ii - paralipomeni della batracomiomachia

20
     Ma noi, s’è fuor dell’uso, ogni pensiero
assurdo giudichiam tosto in effetto,
né pensiam ch’un assurdo il mondo e il vero
esser potrebbe al fral nostro intelletto:
e mistero gridiam perch’a mistero
riesce ancor qualunque uman concetto;
ma i misteri e gli assurdi entro il cervello
vogliam foggiarci come a noi par bello.
21
     Or, leggitori miei, scendendo al punto
al qual per lunga e tortuosa via
sempre pure intendendo, ecco son giunto,
potete omai veder che non per mia
frode o sciocchezza avvien che tali appunto
si pingan nella vostra fantasia
de’ topi gli antichissimi parenti
quali i popoli son che abbiam presenti;
22
     ma procede da ciò, che il nostro stato
antico è veramente e primitivo
non degli uomini sol, ma in ogni lato
d’ogni animal che in aria o in terra è vivo;
perché ingiusto saria che condannato
fosse di sua natura a un viver privo
quasi d’ogni contento e pien di mali
l’interminato stuol degli animali.
23
     Per tanto in civiltá, data secondo
il grado naturale a ciascheduna,
tutte le specie lor vennero al mondo,
e tutte poscia da cotal fortuna
per lo proprio fallir caddero in fondo,
e infelici son or; né causa alcuna
ha il ciel però dell’esser lor sí tristo,
il qual bene al bisogno avea provvisto.