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CANTO QUARTO
1
Maraviglia talor per avventura,
leggitori onorandi e leggitrici,
cagionato v’avrá questa lettura.
E come son degli uomini i giudíci
facili per usanza e per natura,
forse, benché benevoli ed amici,
piú di un pensiero in mente avrete accolto
ch’essere io deggia o menzognero o stolto;
2
perché le cose del topesco regno,
che son per vetustá da noi lontane
tanto che, come appar da piú d’un segno,
agguaglian le antichissime indiane,
i costumi, il parlar, l’opre, l’ingegno,
e l’infime faccende e le sovrane,
quasi ieri o l’altrier fossero state,
simili a queste nostre ho figurate.
3
Ma con la maraviglia ogni sospetto
come una nebbia vi torrá di mente
il legger, s’anco non avete letto,
quel che i savi han trovato ultimamente,
speculando col semplice intelletto
sopra la sorte dell’umana gente,
che d’Europa il civil presente stato
debbe ancor primitivo esser chiamato.