Pagina:Leopardi - Paralipomeni della Batracomiomachia, Laterza, 1921.djvu/147


canto terzo 137

24
     Degno perciò d’eterna lode, al quale
non ha l’antica e la moderna istoria
altro da somigliar, non ch’altro uguale,
quanto or so rinvenir con la memoria,
fuor tre d’inclita fama ed immortale,
Timoleon corintio ed Andrea Doria,
in sul fianco di qua dall’oceáno,
e Washington dal lato americano.
25
     Dei quali per pudor, per leggiadria
vera di fatti e probitá d’ingegno,
negar non vo’ né vo’ tacer che sia,
quantunque italian, Doria il men degno:
ma perfetta bontá non consentia
quel secolo infelice, ov’ebbe regno
ferocia con arcano avvolgimento,
e viltá di pensier con ardimento.
26
     Deserto è la sua storia, ove nessuno
d’incorrotta virtude atto si scopre,
cagion che sopra ogni altra a ciascheduno
fa grato il riandar successi ed opre;
tedio il resto ed oblio, salvo quest’uno
sol degli eroici fatti, alfin ricopre,
del cui santo splendor non è beato
il deserto ch’io dico in alcun lato.
27
     Maraviglia è colá che s’appresenti
Maurizio di Sassonia alla tua vista,
che con mille vergogne e tradimenti
gran parte a’ suoi di libertade acquista,
Egmont, Orange a lor grandezza intenti
lor patria liberando oppressa e trista,
e quel miglior che invia con braccio forte
il primo duca di Firenze a morte.