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136 ii - paralipomeni della batracomiomachia

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     Ma per quei giorni, sospirata invano
la tornata del conte alla sua terra,
il qual, venuto a fèra gente in mano,
regi cenni attendea prigion sotterra;
crescendo dell’ignoto e del lontano
l’ansia e la téma, ed a patir la guerra
parendo pur, se guerra anco s’avesse,
che lo Stato ordinar si richiedesse;
21
     giudicò Rubatocchi, e i principali
della cittá con lui, di non frapporre
piú tempo, né dar loco a novi mali,
ma prestamente il popolo raccôrre,
e le gravi materie e capitali
del reggimento in pubblico proporre,
sí, ch’ai rischi di fuor tornando l’oste,
dentro le cose pria fosser composte.
22
     Ben avria Rubatocchi, e per le molte
parentele sue nobili e potenti,
e perché de’ soldati in lui rivolte
con amor da gran tempo eran le menti,
e per quel braccio che dal mondo tolte
cotante avea delle nemiche genti,
potuto ritener quel giá sovrano
poter che il fato gli avea posto in mano.
23
     E spontanei non pochi a lui venendo
capi dell’armi e principi e baroni,
confortando lo gíano ed offerendo
sé pronti a sostener le sue ragioni.
Ma ributtò l’eroe con istupendo
valor le vili altrui persuasioni,
e il dar forma allo Stato e il proprio impero
nell’arbitrio comun rimase intero.