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CANTO PRIMO
1
Poi che da’ granchi a rintegrar venuti
delle ranocchie le fugate squadre,
che non gli aveano ancor mai conosciuti,
come volle colui che a tutti è padre,
del topo vincitor fûro abbattuti
gli ordini, e vòlte invan l’opre leggiadre,
sparse l’aste pel campo e le berrette
e le code topesche e le basette;
2
sanguinosi fuggían per ogni villa
i topi galoppando in su la sera,
tal che veduto avresti anzi la squilla
tutta farsi di lor la piaggia nera;
quale spesso in parete, ove piú brilla
del sol d’autunno la dorata sfera,
vedi un nugol di mosche atro, importuno,
il bel raggio del ciel velare a bruno.
3
Come l’oste papal, cui l’alemanno
Colli il franco a ferir guidava in volto,
da Faenza, onde pria videro il panno
delle insegne francesi all’aria sciolto,
mosso il tallon, dopo infinito affanno,
prima il fiato in Ancona ebbe raccolto;
cui precedeva in fervide, volanti
rote il Colli, gridando: — Avanti! avanti! —