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guerra dei topi e delle rane 103

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     Ma il topo, che non ha legge né freno,
poco da poi torna da capo, e tosto
vanno in rotta i nemici e vengon meno.
Ma Giove, che salvarli ad ogni costo
deliberato avea, gente alleata
a ristorar mandò la vinta armata.
21
     Venner certi animali orrendi e strani,
di razza sopra ogni altra ossosa e dura:
gli occhi nel petto avean, fibre per mani,
il tergo risplendente per natura,
curve branche, otto piè, doppia la testa,
obliquo il camminar, d’osso la vesta.
22
     Granchi son detti: e quivi a la battaglia
lo scontraffatto stuol non prima è giunto
che si mette fra’ sorci, abbranca, taglia,
rompe, straccia, calpesta. Ecco in un punto
sconfitto il vincitor; la rana il caccia,
e quelli onde fuggia fuga e minaccia.
23
     A’ granchi ogni arme si fiaccava in dorso;
fêro un guasto, un macello innanzi sera,
mozzando or coda or zampa ad ogni morso,
e già cadeva il sol, quando la schiera
de’ topi si ritrasse afflitta e muta:
e fu la guerra in un sol dí compiuta.