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Allor nacque fra’ topi una follia
Degna di riso più che di pietade;
Una setta che andava e che venia
Congiurando a grand’agio per le strade,
Ragionando con forza e leggiadria
D’amor patrio, d’onor, di libertade,
Fermo ciascun, se si venisse all’atto,
Di fuggir come dianzi avevan fatto,
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E certo, quanto a sè, che pur col dito
Lanzi ei non toccheria nè colla coda;
Pure a futuri eccidi amaro invito
O ricevere o dar con faccia soda
Massime all’età verde era gradito,
Perchè di congiurar correa la moda,
E disegnar pericoli e sconquasso
Della città serviva lor di spasso.
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Il pelame del muso e le basette
Nutrian folte e prolisse oltre misura,
Sperando, perchè il pelo ardir promette,
D’avere, almeno ai topi, a far paura.
Pensosi in su i caffè, con le gazzette
Fra man, parlando della lor congiura,
Mostraronsi ogni giorno, e poi le sere
Cantando arie sospette ivano a schiere.