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CANTO SESTO.
1
Meta al fuggir le inviolate schiere
Di Topaia ingombrâr le quattro porte,
Non che ferir, potute anco vedere
Non ben le avea dei granchi il popol forte.
Cesar che vide e vinse, al mio parere,
Men formidabil fu di Brancaforte,
Al qual senza veder fu co’ suoi fanti
Agevole il fugar tre volte tanti.
2
Tornata l’oste a’ babbi intera e sana,
Se a qualcuno il fuggir non fu mortale,
Chiuse le porte fur della lor tana
Con diligenza alla paura uguale.
E per entrarvi lungamente vana
Stata ogni opra saria d’ogni animale,
Sì che molti anni in questo avria consunto
Brancaforte che là tosto fu giunto,