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Non solo i nostri trentamila forti
Che nel suo nome tengono il castello
Alla bell’opra ti saran consorti
Di render lustro al tuo real cappello,
Ma cinquecentomila che ne’ porti
De’ ranocchi hanno stanza, io vo’ dir quello
Esercito già noto a voi, che sotto
Brancaforte in quei lochi s’è ridotto,
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E che per volontà del signor nostro
Così fermato in prossime contrade
Aspetta per veder nel regno vostro
Che movimento o cosa nova accade,
Tosto che un cenno tuo gli sarà mostro,
Il cammin prenderà della cittade,
Dove i topi o ravvisti o con lor danno
A servir prestamente torneranno.
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Fatto questo, il diploma a te spedito
Sarà, di quel tenor che si conviene.
E un patto fra’ due re fia stabilito
Quale ambidue giudicherete bene.
Ma troppo oggi saria diminuito
L’onor che fra re tutti il mio ritiene,
Se un accordo da lui si confermasse
Che con suddita plebe altri contrasse.
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