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Nel superbo castel furo introdotti,
Dove l’insegna lor piantata e sciolta,
Poser mano a votar paiuoli e botti,
E sperar pace i topi un’altra volta.
Lieti i giorni tornâr, liete le notti,
Ch’ambo sovente illuminar con molta
Spesa fece il comun per l’allegria
Dell’acquistata nova monarchia.
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Ma quel che più rileva, a far lo stato
Prospero quanto più far si potesse
Del popolo in comune e del privato,
Fama è che cordialmente il re si desse
Il qual subito poi che ritornato
Fu Leccafondi, consiglier lo elesse,
Ministro dell’interno e principale
Strumento dell’impero in generale.
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Questi a rimover l’ombra ed all’aumento
Di civiltà rivolse ogni sua cura,
Sapendo che con altro fondamento
Prosperità di regno in piè non dura,
E che civile e saggia, il suo contento
La plebe stessa ed il suo ben procura
Meglio d’ogni altro, nè favor nè dono
Fuor ch’esser franca gli è mestier dal trono.
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