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Ed ancor più, perchè da lunga pezza
     È la sua mente a cotal fede usata,
     Ed ogni fede a che sia quella avvezza
     Prodotta par da coscienza innata:
     Che come suol con grande agevolezza
     l’usanza con natura esser cangiata,
     Così vien facilmente alle persone
     Presa l’usanza lor per la ragione.

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Ed imparar cred’io che le più volte
     Altro non sia, se ben vi si guardasse,
     Che un avvedersi di credenze stolte
     Che per lungo portar l’alma contrasse,
     E del fanciullo racquistar con molte
     Cure il saper ch’a noi l’età sottrasse;
     Il qual già più di noi non sa nè vede,
     Ma di veder nè di saper non crede.

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Ma noi, s’è fuor dell’uso, ogni pensiero
     Assurdo giudichiam tosto in effetto,
     Nè pensiam ch’un assurdo il mondo e il vero
     Esser potrebbe al fral nostro intelletto:
     E mistero gridiam, perch’a mistero
     Riesce ancor qualunque uman concetto;
     Ma i misteri e gli assurdi entro il cervello
     Vogliam foggiarci come a noi par bello.