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Quella filosofia dico che impera
Nel secol nostro senza guerra alcuna,
E che con guerra più o men leggera
Ebbe negli altri non minor fortuna,
Fuor nel prossimo a questo, ove, se intera
La mia mente oso dir, portò ciascuna
Facoltà nostra a quelle cime il passo
Onde tosto inchinar l’è forza al basso.
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In quell’età, d’un’aspra guerra in onta,
Altra filosofia regnar fu vista,
A cui dinanzi valorosa e pronta
L’età nostra arretrossi appena avvista
Di ciò che più le spiace, e che più monta,
Esser quella in sostanza amara e trista;
Non che i principii in lei nè le premesse
Mostrar false da sè ben ben sapesse;
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Ma false o vere, ma disformi o belle
Esser queste si fosse o no mostrato,
Le conseguenze lor non eran quelle
Che l’uom d’aver per ferme ha decretato,
E che per ferme avrà fin che le stelle
D’orto in occaso andran pel cerchio usato;
Perchè tal fede in tali o veri o sogni
Per sua quiete par che gli bisogni.