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Cotal, ma privo del diurno lume
     Veduto avreste quel di ch’io favello,
     Del pulito macigno in sul cacume
     Fondato solidissimo castello,
     Ch’al margine affacciato oltre il costume
     Quasi precipitar parea con quello.
     Da un lato sol per un’angusta via
     Con ansia e con sudor vi si salía.
     

10


Luce ai topi non molto esser mestieri
     Vede ciascun di noi nella sua stanza,
     Che chiusi negli armadi e nei panieri
     Fare ogni lor faccenda han per usanza,
     E spente le lucerne e i candellieri
     Vengon poi fuor la notte alla lor danza.
     Pur se luce colà si richiedea
     Talor, con faci ognun si provvedea.
     

11


D’Ercolano così sotto Resina,
     Che d’ignobili case e di taverne
     Copre la nobilissima ruina,
     Al tremolar di pallide lucerne
     Scende a veder la gente pellegrina
     Le membra afflitte e pur di fama eterne,
     Magioni e scene e templi e colonnati
     Allo splendor del giorno ancor negati.