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Chi tal carco vi diè? richiese il conte:
La crosta, disse, di che siam vestiti,
E l’esser senza nè cervel nè fronte,
Sicuri, invariabili, impietriti
Quanto il corallo ed il cristal di monte,
Per durezza famosi in tutti i liti:
Questo ci fa colonne e fondamenti
Della stabilità dell’altre genti.
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Or lasciam le ragioni e le parole,
Soggiunse l’altro, e discendiamo ai fatti.
Dai topi il re de’ granchi oggi che vuole?
Vuole ancor guerra e strage a tutti i patti?
O consente egli pur, com’altri suole,
Che qui d’accordo e d’amistà si tratti?
E quale, in caso tal, condizïone
D’accordo e d’amistà ci si propone?
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Sputò di nuovo e posesi in assetto
Il general de’ granchi, e così disse:
Dalla tua razza immantinente eletto
Sia novello signor. Guerre nè risse
Aver con le ranocchie a lui disdetto
Per sempre sia. Le sorti a color fisse
Saran dal nostro, a cui ricever piacque
Nella tutela sua lor terre ed acque.